Scorie radioattive, la protesta parte da 60 comuni: cosa rischia questa parte d’Italia, questa è la situazione

Una grande manifestazione di protesta nella Tuscia contro le scorie radioattive: il dissenso è bipartisan, cosa è successo nella giornata di ieri.

scorie radioattive tuscia
Scorie radioattive nella Tuscia (Etruriaoggi.it)

L’aggiornamento della mappa delle aree idonee per il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, pubblicato lo scorso dicembre dal ministero dell’ambiente, è alla base delle proteste dei cittadini della Tuscia, che sono quelli particolarmente colpiti e a rischio di dover diventare appunto siti estesi per questo deposito. Si parla di 51 aree individuate, quasi la metà proprio in questa zona d’Italia.

Sessanta sono i comuni della zona che si sono espressi in maniera netta contro la possibilità che nella Tuscia arrivino quintali e quintali di scorie radioattive. In totale, vanno smaltite qualcosa come 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità e 17 mila ad alta intensità. Questi provengono da medicina nucleare, industria, ma anche centrali nucleari.

La protesta dei comuni della Tuscia contro le scorie radioattive: cosa sta accadendo e cosa è successo ieri

corteo No Scorie di ieri
Una foto da Facebook del corteo No Scorie di ieri (Etruriaoggi.it)

La protesta dei cittadini della Tuscia non fa sconti e riguarda i potenziali rischi di contaminazione e gli impatti socio-economici negativi sull’area: per tale ragione, la popolazione non è rimasta a guardare ed è voluta scendere in piazza, chiedendo al ministero di rivedere i suoi piani. Quella che si svolta così ieri è stata una marcia che ha fatto molto rumore, anzi in realtà i cortei sono stati in tutto quattro.

Sono partiti da Gallese, Vasanello, Vignanello e soprattutto dal comune di Corchiano, capofila in questa protesta, con in testa proprio il sindaco Gianfranco Piergentili. Forse chi si aspettava folle oceaniche, soprattutto provenienti dai comuni del litorale delle province di Roma e Grosseto, ci è rimasto male, un paio di migliaia sarebbero stati coloro che hanno preso parte alle manifestazioni.

Ma in ogni caso, come testimoniano le immagini, il problema è davvero sentito: basti pensare che in testa al corteo c’era la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, mentre all’iniziativa di protesta hanno portato i loro saluti molti amministratori regionali, a partire dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Solidale con i manifestanti anche il Vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi.

I più agguerriti sembrano essere proprio i cittadini di Corchiano, che sottolineano come il loro piccolo centro possa essere grandemente penalizzato da questa vicenda, e in passato hanno prodotto su questo tema anche un video che documenta lo stato delle cose. In corteo, anche consiglieri regionali di centrodestra, come Daniele Sabatini di Fratelli d’Italia, e del Partito democratico, con Enrico Panunzi.

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