Renzi sta con Mattarella: “I manganelli sui minori sono una sconfitta”, ma quando era premier è accaduto diverse volte

Nella sua e-news settimanale, Matteo Renzi sposa la linea di Mattarella sui manganelli contro gli studenti minorenni, eppure è sempre successo, anche quando lui era Presidente del Consiglio.

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Renzi sta con Mattarella (Etruriaoggi.it)

Le immagini degli studenti dei collettivi delle superiori caricati e manganellati a Pisa dalla polizia hanno fatto il giro del mondo e l’indignazione montante ha coinvolto tutti: perfino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto con un comunicato ufficiale, richiamando il ministro Piantedosi sulla questione. Molto clamore hanno fatto anche le lacrime in tv del cantautore Roberto Vecchioni.

Sposa in pieno la linea Mattarella anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, il quale apre la sua e-news sottolineando: “Mattarella ha detto una cosa semplice: usare con studenti minorenni disarmati il manganello è una sconfitta. Penso che nessuno possa sostenere il contrario”. Ineccepibile, se non fosse che quello della gestione dell’ordine pubblico per così dire “sbagliata” è un problema di ogni governo.

Renzi sta con Mattarella: ma i manganelli contro gli studenti minorenni sono stati usati anche sotto il suo governo e altri

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Le accuse a Matteo Renzi e agli altri premier (Etruriaoggi.it)

Proprio nelle scorse ore, un isolato contestatore ha accusato l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presente a un presidio di solidarietà con gli studenti manganellati, sostenendo di essere stato colpito dalle forze dell’ordine, durante una protesta di piazza contro l’alternanza scuola – lavoro, ai tempi del cosiddetto governo “giallorosso”. Successivamente, altri hanno accusato Conte per quanto avveniva sotto pandemia.

Stesse accuse vengono mosse – dall’opposta parte politica – dal giornalista Nicola Porro, in uno dei suoi video editoriali: stavolta a essere chiamati in causa sono i governi Draghi e – come già evidenziato – Renzi. Basta del resto fare una rapida ricerca su Internet per “ricordare” come nel periodo tra il 22 febbraio 2014 e il 12 dicembre 2016, ovvero con Renzi premier, in diverse piazze vennero manganellati minori.

Gli episodi sono diversi: a ottobre 2014, venne repressa coi manganelli la protesta degli studenti medi di Palermo contro il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ci furono due feriti e uno studente fermato. Un giorno prima, era stato caricato un corteo degli studenti in piazza Castello a Torino. Un mese dopo, è una sindacalista Cgil a denunciare cariche contro studenti minorenni a Milano.

Il 12 marzo 2015, si ripete una situazione simile a Milano, e in generale in quei mesi di manifestazioni contro Matteo Salvini, impegnato nel tour elettorale per le Regionali, molto spesso partono cariche cosiddette di “alleggerimento” e restano coinvolti molti studenti medi. C’è infine un video caricato da una pagina vicina ai 5 Stelle, che denuncia cariche contro gli studenti a Lucca.

Davvero è necessario usare il manganello se non vi è un reale pericolo?

Il caso di Pisa fa sicuramente clamore, soprattutto perché è evidente come la carica della polizia parta improvvisamente e in una stradina molto stretta e senza vie di fuga, provocando così la mattanza che le immagini evidenziano. Dall’altra parte, ciascun schieramento politico dovrebbe interrogarsi sulle regole di ingaggio delle forze dell’ordine e se a volte non basterebbe davvero il buon senso.

Davvero è necessario l’uso del manganello, quando a volte basterebbe usare gli scudi protettivi, se non vi è un pericolo vero. Negli anni, insomma, i governi che si sono susseguiti – di centrodestra come di centrosinistra – non hanno mai pensato, ad esempio, a mettere mano alla legge Reale, e anzi sia in passato che in tempi più recenti si è pensato solo ed esclusivamente a provvedimenti che inasprissero i contenuti di quella legge.

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