Scontro sulle parole del primo cittadino durante il Consiglio Comunale, la Lega chiede le dimissioni
Tensioni in Consiglio Comunale a Terni dove si è scatenata una vera e propria bufera durante la discussione di un atto proposto dalle minoranze sulla violenza di genere. La consigliera Cinzia Fabrizi (FdI) ha sollevato la questione critica nei confronti delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Stefano Bandecchi lo scorso novembre, dando il via a uno scontro politico di ampie proporzioni.
Consiglio comunale, cosa è successo
Durante il dibattito, il sindaco Bandecchi ha risposto alle critiche della consigliera Fabrizi affermando che “chi non ha mai tradito la fidanzata non è normale“. Le sue parole hanno suscitato reazioni contrastanti in aula, alimentando la tensione già presente sul tema della violenza di genere.
Le dichiarazioni del sindaco hanno assunto un tono sessista quando ha dichiarato: “Un uomo normale guarda il bel c**o di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi, se ci riesce, se la tr**** anche; se poi non ci riesce, prende e torna a casa. Offendetevi quanto c…o vi pare ma è la mia idea”. Queste frasi hanno immediatamente generato polemiche, con richieste di dimissioni da parte delle opposizioni.
La reazione del sindaco non si è fatta attendere: “Tutti gli italiani maschi mi hanno capito, almeno quelli normali, sani di mente. E tutte le femmine normali – ha affermato – mi hanno capito. Rivendico tutte, una per una”. Bandecchi ha poi ironicamente aggiunto: “Mandatemi all’Elba come Napoleone” di fronte alle richieste di dimissioni.
I consiglieri di opposizione, colpiti dalle dichiarazioni sessiste del primo cittadino, hanno così deciso di abbandonare l’aula consiliare. Gli esponenti di Alternativa Popolare, il partito di Bandecchi, hanno invece difeso il sindaco e approvato l’atto sulla violenza di genere con alcune modifiche stabilite dalla maggioranza.
All’uscita dall’aula dell’opposizione, il sindaco Bandecchi ha ulteriormente acceso gli animi: “Fate scappare i topi”, la reazione di Bandecchi che ha parlato anche di “femminicidi commessi da quattro rinc… e ossessionati”. Un linguaggio che ha alimentato ulteriormente le tensioni in un momento già delicato.
Il sindaco ha poi concluso con una provocatoria raccomandazione: “Tutti gli imbecilli che non capiranno quello che abbiamo detto, saranno problemi loro, io consiglio a tutti di emigrare”. Una chiosa che ha lasciato perplessi e indignati molti cittadini presenti in aula.
Il video
La Lega chiede le dimissioni del sindaco
Il caso ha scatenato una forte reazione sia a livello locale che nazionale, con molte voci che chiedono una presa di posizione ferma e chiara sulle parole del sindaco.
La sezione locale del Carroccio ha definito “vergognoso” l’atteggiamento del sindaco, considerando il suo comportamento “uno show indegno per l’aula di Consiglio comunale e per il ruolo istituzionale ricoperto”. In un comunicato ufficiale, la Lega ha esposto la sua posizione, condannando fermamente le parole di Bandecchi e chiedendo il suo immediato allontanamento dall’incarico.
“Ancora una volta – ha sottolineato la Lega – il sindaco dimostra totale mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni e delle donne, esprimendo concetti sconclusionati che condanniamo con forza e che dovrebbero spingerlo alle dimissioni immediate.” La dichiarazione continua evidenziando la preoccupazione della Lega riguardo al comportamento del sindaco, affermando che non è la prima volta che Bandecchi si esprime in modo inappropriato, citando episodi precedenti in trasmissioni televisive e altre occasioni in cui le sue parole hanno superato i limiti della decenza.
Il comunicato prosegue con la denuncia della Lega nei confronti del linguaggio scurrile e volgare utilizzato dal sindaco in Consiglio Comunale, definendo l’aula “ridotta ormai a una bettola”. La Lega ha anche riferito di aver segnalato più volte il comportamento di Bandecchi al prefetto di Terni, evidenziando la totale mancanza di rispetto verso le istituzioni e le donne.
“Bandecchi non è in grado di fare il sindaco di una città come Terni”, ha concluso la Lega, “non solo per i risultati amministrativi deludenti e le promesse elettorali finite nel vuoto, ma per il perpetrarsi di atteggiamenti che giorno dopo giorno stanno mettendo in ridicolo lui e il suo partito e fanno vergognare la città di Terni che è chiamato a rappresentare.” La questione, dunque, si annuncia lunga e complessa, con le tensioni politiche che si intrecciano con il delicato tema della violenza di genere.