Monetine da 1 o 2 centesimi, in pochi conoscono la verità sui pagamenti con gli spicci: non è come si pensa

Le monete da 1 o 2 centesimi non hanno mai riscosso “successo”, per diversi motivi, ma c’è un dettaglio che molti non conoscono.

Ormai le piccolissime monete sono considerate da tutti praticamente come qualcosa che “non vale niente” ma in realtà il loro valore (seppur davvero minimo) è legale.

monete e centesimi da 1 o 2 euro sono validi
Non tutti sanno un segreto che si cela dietro i centesimini – Etruriaoggi.it

Le monetine da 1 e 2 centesimi sono piccole, per gli anziani è difficile riconoscerle e usarle, riempiono i portaspiccioli senza dare la possibilità di acquistare davvero qualche bene, e infatti molto spesso i commercianti non le accettano.

D’altronde non vengono accettati nemmeno – per fare un esempio – alle macchinette erogatrici di bevande o per acquistare i ticket dei parcheggi. Ma c’è qualcosa che tutti i cittadini devono sapere.

Hai delle monete da 1 o 2 centesimi? Non lasciarle nei cassetti, ecco perché

Massimiliano Dona, Presidente di Consumatori.it, sui social ha divulgato diversi video in cui spiega cosa sta succedendo in merito all’uso dei centesimini, sia quelli più piccoli che quelli da 5 o da 10.

banconote e monete fuori conio
I centesimi sono fuori conio dal 2018 ma valgono come le banconote – Etruriaoggi.it

Molti negozianti non li vogliono, e – proprio come accade spesso quando un cliente vuole pagare col bancomat – adducono scuse, anche molto assurde.

Spesso i negozianti dicono che poi non possono portarli in banca perché gli istituti di credito non li accettano a loro volta, oppure affermano che sono monete fuori conio e/o che non hanno più valore. La realtà, come spiega il presidente di Consumatori.it, è un’altra.

È vero che i centesimi da 1 o da 2 non sono stati più coniati, precisamente dal 2018, ma è anche vero che la Legge ha stabilito che quelli in circolazione sono assolutamente validi, proprio come le altre monete e banconote.

Anzi, addirittura durante un pagamento effettuato in contanti, se c’è l’impossibilità di usare i centesimi vige l’obbligo di arrotondare, per difetto o in eccesso. Questo accade normalmente nei supermercati, e molti lo avranno già notato negli scontrini: indipendentemente dal metodo di pagamento utilizzato (cash o carta) l’arrotondamento è evidente.

Invece alcuni commercianti negano i pagamenti coi centesimi di piccolo taglio, e se capita bisogna ricordare loro che stanno commettendo un illecito nei nostri confronti. Insomma, i centesimi hanno valore legale a tutti gli effetti e tutti devono accettarli, banche comprese.

Si tratta di un diritto che i consumatori hanno e che devono far rispettare ogni volta che acquistano un bene o un servizio. Purtroppo non è l’unico caso, infatti come accennato poco sopra molti esercenti cercano di “evadere” le spese inerenti al bancomat, costringendo i clienti a pagare in contanti, adducendo le scuse più assurde.

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