Massimo Ceccherini, l’attore ha scritto “Io Capitano” di Garrone: illazioni senza freni, “vi dico chi vince”

Ospite di “Da Noi a Ruota Libera”, l’attore Massimo Ceccherini solleva un polverone con le sue illazioni sulla vittoria agli Oscar.

La Fialdini intervista Ceccherini
La Fialdini intervista Ceccherini (Etruriaoggi.it)

E alla fine, Massimo Ceccherini ha deciso di restare in Italia e di non volare a Los Angeles, per prendere parte alla magica notte degli Oscar, alla quale è stato invitato. Eh sì, perché l’attore era in lizza tra i candidati stranieri con il film “Io Capitano”, diretto da Matteo Garrone. Proprio insieme a Garrone, Ceccherini è autore della sceneggiatura.

Ospite della trasmissione Rai “Da Noi a Ruota Libera”, condotta da Francesca Fialdini, l’attore toscano ha parlato della sua vita, della sua dipendenza e delle emozioni suscitate dalla scrittura del film. Lo ha fatto a poche ore dalla premiazione degli Oscar, lo scorso 10 marzo. Tuttavia, una sua frase ha sollevato un’ondata di polemiche, una frase considerata razzista.

La frase razzista pronunciata da Massimo Ceccherini prima della premiazione degli Oscar

L'intervista in Rai di Ceccherini
L’intervista in Rai di Ceccherini (Etruriaoggi.it)

In trasmissione, Ceccherini ha affrontato il tema della dipendenza dall’alcool. Per questo motivo aveva deciso di restare a casa e di non partire. Necessitava di tranquillità, e così ha preferito guardare la notte degli Oscar dalla tv, tifando per il proprio film, co-scritto insieme a Matteo Garrone. Dopo qualche minuto di intervista, però, è successo il caos.

“Sono molto fiero di aver lavorato con Garrone, ha fatto un film favoloso”, ha detto l’attore, emozionato per essere rientrato nella lista dei cinque film stranieri selezionati per l’Oscar. Ed è nel momento in cui ha iniziato a parlare del film che si è scatenata la bufera, a seguito della sua frase.

“Il film è il più bello della cinquina”, ha detto Ceccherini, per poi aggiungere “solo che non vincerà perché vinceranno gli ebrei”, riferendosi a “La zona di interesse”, film incentrato sulla Seconda Guerra Mondiale e sugli orrori dei campi di concentramento, anche se la trama si focalizza solo sulla vita di una famiglia tedesca che vive nei pressi di Auschwitz, ignorando il dolore che la circonda.

Ceccherini accusato dall’UCEI di razzismo: la condanna della sua frase

La frase, inizialmente è scivolata senza destare grosse polemiche, la Fialdini ha ripreso in mano la situazione, ponendo immediatamente un’altra domanda e glissando sull’illazione. Alla fine, a vincere l’Oscar come Miglior Film Straniero è stato proprio “La zona di interesse” (comunque ottimo film), di Jonathan Glazer, come aveva predetto Ceccherini.

Nelle ore seguenti alla dichiarazione, però, si è scatenato il polverone, a iniziare dalle proteste dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), con i portavoce Noemi Di Segni, Victor Fadlun e Walker Meghnagi che hanno espresso disappunto. “Si tratta di un fatto gravissimo e inaccettabile, Massimo Ceccherini, in Rai, ha rilanciato uno dei più tristi e abusati stereotipi antisemiti”.

Le parole fraintese dell’attore: frecciatina contro il sistema di premiazione

E poi hanno aggiunto, prendendosela anche la conduttrice Fialdini, che “Sono state affermazioni razziste, non possono cadere nel silenzio, poiché sono l’anticamera della violenza antisemita, inammissibili soprattutto sulla Rai”. Oggi, l’attore ha espresso le sue scuse, scrivendo di essere stato frainteso “Se si è offeso qualcuno, non era mia intenzione farlo”.

Insomma, le parole di Checcherini in queste ore stanno sollevando una bufera. Probabilmente, non si è trattato di un’uscita razzista, che non aveva nulla a che vedere con l’aspetto razziale, piuttosto una frecciatina contro il sistema cinematografico hollywoodiano.

Premi pilotati (raramente si premiano i film più meritevoli) assegnati solo per convenienza (che può essere il successo di pubblico in sala) o per via del tema trattato. La giuria dell’Academy è sempre stata particolarmente sensibile alla tematica, visti i precedenti storici. Perciò, siamo proprio sicuri di voler condannare Cecchierini? Certo, in epoca di politically correct meglio evitare simili esternazioni.

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